sabato 3 settembre 2011

Le tette sensibili (…d’animo, intendo…)

Ok, direte che sono pazza… e probabilmente è vero.
Ah, anche se non avete figli questo post  potrebbe aiutarvi in futuro.

Girovagando qua e là nel web mi sono imbattuta diverse volte in racconti di varia natura sull’allattamento.
Alle non ancora mamme, nell’insieme, il quadro può sembrare piuttosto confuso, nel dettaglio è, invece, ben distinto.
Ci sono due tipologie di neo mamme (e alcune mica tanto neo…):
quelle che “la tetta proprio no” e quelle che “la tetta assolutamente sì, ovunque ed in eterno”.

Io francamente (e te pareva!) non mi ci ritrovo in nessuna delle due…
In questo momento, fondo ufficialmente il  gruppo di quelle con le tette commosse… o sensibili… o permalose, vedete (o vedrete) voi a che sottogruppo appartengono (o apparterranno) le vostre.
Perché mica tutte o non hanno un filo di latte o, al contrario ne hanno da rivendere: c’è anche chi, come me, lo ha in base all’umore.

Sembra una barzelletta.

Ora: voi che le tette le usate per tutto, fuorchè per alimentare un saccottino di ciccia auto lievitante, pensate (illuse!) che le suddette siano semplicemente un ornamento più o meno vistoso e ballonzolante.
Neanche vi immaginate lontanamente in che cosa si trasformeranno poi.
Nemmeno immaginate che prenderanno tutt’altro significato per voi nel momento stesso in cui incontreranno la… prolattinaaa.  (Va letta con una certa enfasi, tipo film dell’orrore)
Per ora vi limitate ad usarle per affascinare maschi adoranti: ma, un giorno, avranno lo scopo di produzione/immagazzinaggio/distribuzione.
 Punto.

Non vi apparterranno più.  Per parecchio tempo sarà un nanerozzolo paffuto ad averne il monopolio.
E non è una questione di taglie. Ve lo assicuro.
Chi mi conosce sa che madre natura in quel settore, con me, è stata proprio scarsetta.
Inoltre, a tutte, durante la gravidanza vengono due zuppe così: a me no. Le mie zizze se ne son fregate fino a che la prolattina non si è presa la briga di andare di persona a svegliarle dal sonno semi-eterno in cui sono perennemente sprofondate.

Allora mi son trovata con una quinta.

Non sperate sia una figata pazzesca.
Preparatevi al peggio.
Due cisterne enormi.
E qualcuna penserà: “Ah, ma io ce le ho sempre così!!”
Illusa.
Perché non saranno più sexy, bensì, diventeranno due dirigibili bollenti che ti faranno sudare come un cammello e saranno dure come il cemento e pesanti altrettanto.

Oppure, al contrario (e qui, quelle già abbondanti di natura non si sentano assolutamente escluse), potreste non averne un goccio.

Se siete del secondo gruppo, non datevi pena. I bimbi crescono comunque da dio e non vi ameranno di meno. Garantito. Sarete delle ottime madri e loro vi adoreranno comunque.

Ma se fate parte del primo gruppo, potreste avere un legame con le vostre zizze, molto, molto più stretto.
Potrebbero diventare lo specchio del vostro stato d’animo.
A me è successo.

Già, perché se la sottoscritta bisticciava con il maritozzo ecco che: Pum! Improvvisamente si trovava con le sopradescritte secche come la savana… oppure, al contrario, se passavo una giornata serena e pacifica, ecco che zampillavano manco fossero la sorgente del Po!
Da non credere.
Non bastavo io con gli ormoni a picco: no! C’erano pure loro a sottolineare le giornate di merda!
Ed ecco che:

  • Ho faticato a ripulire casa e sono sfiancata come uno straccio?

         Zac!
        Arsura.
  • Sono felice perché questa sera il pupo è tranquillo e andiamo fuori a cena così posso mettermi quel bel vestitino scollato che per la prima volta riempirò anche sul davanti?

         Zac!
         La serenità da latte, quindi: abbondanza a non finire!! Con conseguenti dolori (evviva il tira latte!) e
         zampilli non richiesti che mi facevano una favolosa e sexy chiazza scura di latte sul tuo bel vestito nuovo.

  • Il pupo ha scacazzato come una fiumana insozzandosi pure i capelli, ha fame e strilla, tu sei in condizioni pietose e in quel momento ti suonano al campanello visite non annunciate (tipo suocera che vuole ASSOLUTAMENTE vedere il SUO nipotino -che poi è suo solo quando dorme o fa i sorrisini, per il resto delle volte sei TU sua madre e te lo tieni-)?

         Zac!
         Deserto del Gobi.

Senza pietà le mie tette si impermalosivano per qualsiasi boiata: ogni scusa andava bene per girarsi dall’altra parte e chiudere temporaneamente i battenti. Oppure per mettermi in imbarazzo con ultra-produzioni fuori luogo.
Voi non ci crederete, ma nonostante tutto ho allattato 11 mesi. E il mio latte era atomico, visto la crescita paurosa dei pupi.
Poi ho deciso che era arrivato il momento di salutarci. Non ci sono stati drammi, se ne sono andate senza grossi patemi. Le ho congedate educatamente e le ho ringraziate per i servizio (scadente, per certi versi!).

E loro se ne sono andate.
Ma, avendo un caratteraccio, si sono biecamente vendicate. Mi hanno lasciato in ricordo delle miiiicro tette… pure con il muso lungo…!
 O___O

Malefiche tette permalose.




giovedì 1 settembre 2011

Il mare un mese dopo.

Mi ero ripromessa di raccontarvi del mare ed invece non l'ho più fatto (il caldo dei giorni scorsi mi ha messa ko!), quindi approfitterò della pioggerellina di oggi per rendervi partecipi delle nostre vacanze!


Un commento ad un precedente post mi aveva fatta pensare un po'... i miei timori sulla reazione da spiaggia della pupa erano stati smorzati da un pratico e saggio: "non hai vagliato l'opzione Le farà schifo la sabbia e resterà ferma sul telo mare?"...
mmm... ero vagamente scettica su questa possibilità... infatti avevo ragione...


La pupa si è perdutamente innamorata dei flutti e, panzuta sirenetta, ha deciso che quello era il suo nuovo elemento! Non vi dico le innumerevoli volte che il paziente paparino l'ha recuperata dal fondale adriatico per riportarla all'aria più esaltata di prima...
Arrivavamo in spiaggia e tac! Questa manco si fermava, ciabatte e vestiti ancora su e si calamitava in acqua!


Tutt'altra storia per il pupo.


Lui odia l'acqua di mare.


Armati di coccodrillo gigante gonfiabile abbiamo in tutti i modi tentato di tirarlo in acqua, ma nulla: lui voleva stare sotto terra.
Buchi. 
Buchi.
Buchi.
Abbiamo ridotto la zona ombrellone come una trincea.
E lui dentro fino al collo.
Oh, quella sì che era vita! Mai visto tanto felice.


Quindi, abbiamo tirato le somme e ci siamo trovati in famiglia un'orata ed una talpa.


Buchi ed onde.


Io a tener d'occhio il nano di Moria (presente il Signore degli anelli?), il maritozzo a salvare Ariel dal quasi annegamento.
Risultato? 
Io bianca come una burrata, lui pieno d'eritema...!


Da questo la decisione: in spiaggia solo dalle 15.30 alle 18.
E qualcuno mi disse: "ma cheppalle!!!"


E io gli dissi: "ma che sei fuori?!?"


Oh, già, perchè, ve lo giuro, ho passato una settimana favolosa.
Tutte le mattine colazione al bar (un posticino che è un'incanto), poi passeggiata in centro tra spritz e negozi. Pranzo a caso (dove ci andava, al ristorante, a casa: libera scelta dettata dal momento), poi nanna dei tati.
Spiaggia, cena (sempre a caso), passeggiata e cocktail sul lungomare.
Ovviamente sempre con i pupi, che non ho mica la baby sitter al seguito io!


Questo è il posticino!




Oh sì, ragazzi: ci siamo proprio divertiti: alla faccia di chi pensava che soli con due bimbi sotto i tre anni ci saremmo esauriti!!
Abbiamo fatto, tutti e quattro, quello che più ci piaceva in assoluta libertà, e il risultato è stato stupefacente, oltre ogni aspettativa!


Troppo ottimista?
Risulto stucchevole?
Ecchissenefrega!!!!
Perchè è tutto vero: noi ce la siamo proprio passata alla grande! Uauuuuu!!!!!!!!! ^___^